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Messaggio  Avv. Cristina Zorzi Mar Ott 26, 2010 5:56 am

Con i tassi di interesse al minimo storico, fare un mutuo non era mai stato così conveniente.
Avvicinandoci alla fine dell'anno non abbiamo potuto fare a meno di constatare un leggero rialzo dei tassi (nulla di allarmante, ma comunque da tener d'occhio) rispetto all'inzio del 2010.
Chi sta pensando all'acquisto della casa si trova tutt'oggi nelle condizioni ideali per concretizzare i propri desideri, approfittando anche della grande offerta di abitazioni attualmente sul mercato, e della riduzione dei prezzi. Ma un mutuo può essere conveniente anche per la finanziare la ristrutturazione della casa, approfittando delle nuove agevolazioni fiscali, o per consolidare il debito (personale o dell’impresa), spostandolo dal breve al lungo termine.
Il dubbio viene al momento di scegliere il tasso. Variabile o fisso? Il tasso variabile consente di approfittare al massimo degli attuali livelli dei tassi. Con il valore attuale del tasso ufficiale della Banca Centrale Europea, e l'Euribor ancora più basso, un mutuo a tasso variabile ci costa davvero poco, anche se le banche applicano oggi uno "spread" significativo. E' difficile, dunque, resistere alla tentazione di stipulare un mutuo con delle rate davvero "mini".
Se scegliamo il variabile, però, dobbiamo tenere conto del possibile aumento della rata, e verificare di potervi fare fronte con il nostro reddito. Se la rata è già "pesante" oggi, con i tassi bassi, domani potrebbe essere insostenibile.
Il tasso fisso ci consentirebbe di dormire sonni tranquilli, senza timore di un futuro rialzo dei tassi di interesse. Non dimentichiamo che i mutui durano a lungo, in media vent'anni, ma anche venticinque o trenta. Nessuno può sapere come saranno i tassi tra dieci, quindici o vent'anni. Gli addetti ai lavori, però, prevedono un aumento dei tassi tra qualche anno, al termine della crisi economica. Si teme infatti che la grande liquidità immessa nel sistema bancario (cioè tutto il denaro che gli Stati hanno dato alle banche per non lasciarle fallire) faccia aumentare l'inflazione, e di conseguenza i tassi di interesse. Alcuni parlano addirittura di "iperinflazione", che significa tassi di interesse a due cifre, come negli anni settanta.
Con il tasso variabile, quello che oggi è un mutuo molto conveniente, domani potrebbe diventare più costoso, o addirittura molto costoso. Con il tasso fisso non corriamo alcun rischio, però dobbiamo pagare subito una rata più alta, perchè un mutuo a tasso fisso oggi ci costa attorno al cinque per cento. Che fare allora?

Una soluzione interessante è quella ormai proposta da diverse banche: il mutuo a tasso variabile con un "tetto" massimo predeterminato (di solito il 5,50%). In questo modo possiamo approfittare subito dei vantaggi di una rata ridotta, fino a che i tassi rimangono bassi, ma se dovessero aumentare abbiamo la certezza di non andare oltre un certo limite (che peraltro è di poco superiore al tasso fisso che potremmo ottenere oggi). Certo il mutuo con il "tetto" presenta uno spread più elevato rispetto a un variabile "puro", ma la differenza è ben poca cosa rispetto alla tranquillità che ci può dare questa soluzione.
Un'alternativa può essere il tasso variabile con rata fissa. Al crescere dei tassi, la rata non cambia, ma il mutuo si allunga. Sempre meglio che trovarsi con una rata troppo alta che non riusciamo a pagare.
Attenzione invece ai mutui che lasciano la possibilità di scegliere tra tasso fisso e variabile ogni tre o cinque anni. Al momento della scelta, se i tassi stanno salendo vorremo passare al fisso, ma questo non sarà più quello di oggi, sarà già aumentato. Quindi potremmo trovarci in comunque difficoltà.
Ricordiamo infine che per tutti i dubbi sulla scelta del mutuo possiamo chiedere consiglio al Notaio di fiducia. La sua consulenza è sempre imparziale, ed il costo è compreso nella parcella per la stipula dell'atto di mutuo.
Avv. Cristina Zorzi
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